NOTE ARCHIVISTICHE

L’ARCHIVIO INVENTATO

In una sua pubblicazione, Stefano Vitali, attuale direttore dell’ICAR (Istituto Centrale per gli Archivi), citando Rosenzweig, parla di “archivi inventati”, riferendosi ad archivi che assemblano materiale di diversa natura e provenienza estraendoli dai propri contesti di origine per ricrearne dei nuovi (S. Vitali, Passato digitale. Le fonti dello storico nell’era del computer, Mondadori, Milano 2004, pp. 116-117).

Il portale dedicato a Francesco Trentini si configura come “archivio inventato” in quanto composto da materiale documentario estratto da diversi contesti di provenienza e rigenerato in un nuovo contesto. Non esiste, infatti, un archivio dedicato allo scultore, se non una piccola raccolta di disegni ed opere in possesso del Comune di Madruzzo e schizzi, lettere e annotazioni conservate dagli eredi. Entrambe raccolte frammentarie di ciò avrebbe potuto essere un archivio, ma non lo è diventato anche per volontà del produttore: lo scultore distrusse gran parte della sua documentazione e dei suoi bozzetti. Così come, di ritorno dalla guerra, decise di vivere in disparte dedicandosi alla famiglia e ai suoi campi, allo stesso modo decise di passare inosservato nel fluire della storia lasciando dietro di sé solo qualche frammento.

La comunità di Madruzzo però non lo ha dimenticato e dopo la sua morte numerose sono state le mostre e gli incontri dedicati a Trentini. Il progetto nasce dalla necessità di mettere insieme i frammenti lasciati dall’artista, per ricostruire forzatamente una memoria che rischiava di essere cancellata.

La mancanza di un deposito fisico ha creato la necessità di crearne uno virtuale: l’archivio web di Francesco Trentini si configura come raccolta digitale vivente, che ha accolto la documentazione conosciuta ed è pronta ad accogliere materiale inedito.

Da un punto di vista scientifico rappresenta una base di partenza per le future ricerche sullo scultore: lo studioso può trovare opere, bibliografia e documentazione con gli opportuni riferimenti per iniziare i suoi studi.

Da un punto di vista divulgativo rappresenta uno strumento per far conoscere ai più questo artista: gallery, filtri di ricerca, biografia e bibliografia per iniziare a conoscere Francesco Trentini.

Soggetti conservatori

Nel progetto sono stati coinvolti soggetti privati ed enti pubblici in possesso di opere e documenti dello scultore.

Per l’archivio dedicato alla produzione artistica: Comune di Madruzzo, MART, Benigni Giovanna (erede di Francesco Trentini), Belli William, Corradini Renzo, Gianordoli Giovanna, Miori Claudia, Miori Giuseppe, parrocchia di Trambileno, Simonetti Eugenio, Arrigo Trentini.

Per l’archivio documentario: Akademie der bildenden Künste Wien – Universitätsarchiv, Archivio di Stato di Trento, Archivio storico del Comune di Arco, Biblioteca civica di Rovereto, Biblioteca comunale di Pinzolo e l’archivio degli eredi Trentini (Archivio Francesco Trentini).

Per l’archivio fotografico: collezione privata della famiglia Miori, Archivio Francesco Trentini, Akademie der Bildenden Künste Wien, Kupferstichkabinett.

Catalogazione

L’archivio è stato suddiviso in tre macro categorie:

  • l’archivio produzione artistica, che raccoglie disegni, bozzetti in gesso, sculture, ceramiche, monumenti e lapidi
  • l’archivio documenti, che raccoglie il materiale documentario proveniente da archivi pubblici e dall’Archivio Francesco Trentini (carteggi, quaderni, fogli sparsi, registri, diplomi…)
  • l’archivio fotografico, che raccoglie le fotografie trovate nel corso del censimento presso i privati, ad eccezione delle fotografie delle opere realizzate da Trentini durante la sua formazione viennese conservate presso il Kupferstichkabinett dell’Akademie der Bildenden Künste di Vienna.

Per la catalogazione del materiale sono stati seguiti gli standard di riferimento: scheda OA per la produzione artistica e la scheda ISAD  per i documentazione.

Digitalizzazione

Per i files master conservati presso l’Archivio del Comune di Madruzzo: digitalizzazione a colori con produzione di files in formato TIFF compresso LZW lossless senza interpolazioni, e profondità colore di 24 bit RGB; assegnazione a tutte le immagini del profilo colore ICC; assegnazione a tutte le immagini dei metadati secondo lo standard IPTC.
Per i files presenti sul web: conversione delle immagini da formato TIFF a formato JPG per la pubblicazione sul WEB.

Le operazioni di digitalizzazione sono state effettuate dalla cooperativa sociale Kinè, salvo per le immagini provenienti dai seguenti archivi: Akademie der Bildenden Künste Wien, Kupferstichkabinett, Akademie der Bildenden Künste Wien, Universitätsarchiv, MART, Biblioteca civica di Rovereto, Biblioteca comunale di Pinzolo.

Filtri di ricerca

L’eterogeneità della documentazione e la mancanza di datazione per gran parte del materiale non consente di avere chiavi di accesso ben formate e valide per tutti i contenuti. Le schede catalografiche, ricche di descrizioni e corredate da chiavi di accesso, consentono una ricerca full text esauriente.

La ricerca si può effettuare entrando nelle varie sezioni di archivio. Per ogni fondo sono state creati filtri differenti, per tutti è possibile la ricerca full text.

Archivio Produzione artistica: tipologia (disegni e schizzi, monumenti e lapidi, sculture e ceramiche); soggetto conservatore; materie e tecniche.

Archivio documenti: soggetto conservatore.

Archivio fotografico: soggetto conservatore.

Diritti di utilizzo

I contenuti del sito web sono distribuiti con Licenza Creative Commons – Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale, fatta eccezione per le immagini dei seguenti enti conservatori sotto elencati:

  • Akademie der Bildenden Künste Wien, Kupferstichkabinett
  • Akademie der Bildenden Künste Wien, Universitätsarchiv
  • Archivio di Stato di Trento
  • MART
  • Biblioteca civica di Rovereto.

Per maggiori informazioni sui diritti di utilizzo visita la pagina Contatti.

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